Infermieri. Riconoscimento lavoro usurante nel Decreto Bollette: ecco i requisiti per accedervi
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo è stato pubblicato il decreto legge n. 34, già chiamato “bollette” o “energia”, che comprende anche alcuni interventi sulla sanità.
Tra questi, all’articolo 12, è previsto il riconoscimento del lavoro usurante, ma solo per il personale sanitario che ha determinati requisiti.
Infatti dal 30 marzo 2023 per i sanitari che hanno una posizione previdenziale aperta dopo il 1996, il servizio prestato presso i servizi di emergenza-urgenza comporta un accredito virtuale di due mesi per ogni anno fino al limite massimo di 24 mesi.
Ovvero, per il personale sanitario per cui il primo accredito contributivo decorre successivamente al 1° gennaio 1996, è riconosciuto, ai fini dell’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata, l’incremento dell’età anagrafica a cui applicare il coefficiente di trasformazione, pari a due mesi per ogni anno di attività effettivamente svolta nei servizi di urgenza ed emergenza presso le Aziende e gli Enti del Servizio sanitario nazionale, nel limite massimo di ventiquattro mesi. La disposizione di cui al primo periodo si applica esclusivamente ai pensionamenti decorrenti dalla data di cui al medesimo primo periodo fino al 30 giugno 2032.
Ieri, in un’audizione alle Commissioni riunite Finanze e Affari Sociali della Camera, la FNOPI, ha espresso soddisfazione per il beneficio pensionistico per chi lavora nei servizi di urgenza ed emergenza, chiedendo però un’estensione della norma all’intera categoria, ritenendo che la professione infermieristica, riconosciuta oggi solo tra i “lavori gravosi” e non tra quelli “usuranti”, necessiti di una rivisitazione e ampliamento dei benefici proprio come fa il DL n 34/2023.
Fonte: Infermieristicamente.it