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Emendamenti e pareri delle Regioni alla Legge di Bilancio 2017. Assunzioni medici. Stabilizzazione sanitari. Stop alla libera professione dei medici in pensione…

In attesa del parere Europeo sulla legge di bilancio italiana, che  sarà inoltrato dopo  l’esito del referendum, le Regioni hanno avanzato al Governo, le proposte di emendamenti in materia sanitaria. In generale è chiesta la possibilità di gestire i fondi con una maggiore flessibilità, affermando la necessità di confermare l’aumento delle risorse per il 2018 a 115 mld invece dei 114 mld previsti dalla manovra.

Nello specifico, la possibilità per le aziende sanitarie, in via discrezionale di effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato di medici, utilizzando il 50% delle risorse per la libera professione; al fine di ridurre le liste d’attesa conseguenti anche all’organico insufficiente al fabbisogno. Un incremento delle dotazioni organiche di personale medico, consentirebbe un risparmio, rispetto al monte ore medio annuo di ore lavorate in regime di “prestazioni aggiuntive” dall’attuale contingente dirigenziale sanitario. Proposto anche il veto per i medici pubblici in pensione di lavorare nel privato accreditato.

Per le regioni in equilibrio economico, avanzata la deroga al vincolo di costo in materia di assunzioni a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione da parte di enti del SSN e la stabilizzazione del personale medico e sanitario,
comprensive del personale medico in servizio presso i servizi di emergenza e urgenza con rapporto di lavoro autonomo o convenzionato.

La copertura economica, sarebbe prevista nell’ambito della quota di finanziamento del SSN finalizzata a rimborsare alle regioni gli oneri derivanti dal processo di assunzione e stabilizzazione del personale del SSN, prevista dall’art.59, comma 13. Osservata inoltre la necessità di prorogare i contratti flessibili al personale che abbia già acquisito esperienza e competenze nella ricerca presso gli Istituti di ricovero a carattere scientifico e gli Istituti zooprofilattici sperimentali, in modo da garantire la continuità delle stesse attività di ricerca.

Altra priorità rilevata è quella di quantificare il costo delle risorse umane sanitario su base regionale e non aziendale, ciò consentirebbe di rispettare l’equilibrio economico del costo del personale, anche in considerazione di una riduzione graduale per gli anni 2015 – 2020, ripristinando le misure di contenimento della spesa previgenti alla Legge 190/14. Secondo le Regioni,

Nel settore della spesa farmaceutica, i tetti dovrebbero essere rimodulati con l’aumento degli acquisti diretti da parte delle aziende sanitarie e della quota di payback, fino al 75% a carico delle ditte farmaceutiche (vedi tutte le misure sulla farmaceutica in sintesi)
Richiesto anche un abbassamento al 5% del valore assoluto di scostamento rispetto al 10%, per l’identificazione delle aziende ospedaliere o degli IRCCS che andrebbero in piano di rientro.

Le Regioni vedono anche conveniente circoscrivere l’incompatibilità di nomina ad acta di commissario dei Presidenti di Regioni solo, in caso di nuovi commissariamenti,

A decorrere dal 2017, lo Stato dovrebbe inoltre ripristinare il fondo d’indennizzo per i danni da trasfusioni e vaccinazioni, finora anticipato direttamente, dal 2015-2016, per un totale di 173mln dalle Regioni.

Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome chiedono misure di maggior favore e tutela con gli emendamenti che sanciscono…“le disposizioni della Legge di Bilancio sono applicabili nelle Regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le disposizioni dei rispettivi statuti e le relative norme di attuazione”,….. prevista anche la non applicabilità sui piani di rientro, ne la norma sulla rideterminazione del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard .

In previsione di un risparmio ottenibile con la gestione diretta, proposto un emendamento che consente la re-internalizzazione di servizi sanitari assegnati in appalto.

Indicata per la verifica inidoneità e inabilità del personale dipendente del SSN, di cui ai DPR n.461/2001 e n.171/2011, l’integrazione di un rappresentante della regione nella commissione medica.

Sulle quote di premialità, richiesto un incremento pari allo 0,50%, per le regioni che, pur risultando inadempienti nell’ultimo triennio rispetto agli obblighi previsti dalla normativa vigente, abbiano, nell’anno precedente, presentato miglioramenti… “… la quota di finanziamento condizionata alla verifica positiva degli adempimenti regionali, di cui all’articolo 2, comma 68, lettera c), della legge 23 dicembre 2009, n. 191, e successive modifiche ed integrazioni, è ridotta al 2,50 per cento”. Suggerita la soppressione dei commi 6, 7 e 8 dell’articolo 58 del DDL di bilancio 2017 (A.C. 4127).

 

Fonte

PARERE SUL DISEGNO DI LEGGE RECANTE BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L’ANNO FINANZIARIO 2017

GLI EMENDAMENTI

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=45244