Covid-19. Premi economici maggiori agli amministrativi e non agli Infermieri. Lettera aperta al Presidente Regione Toscana
Covid-19. Premi economici maggiori agli amministrativi e non agli Infermieri. Lettera aperta al Presidente Regione Toscana
Di Daniele Carbocci- Segretario Territoriale NurSind Pisa e membro del Direttivo Nazionale
Gentile Presidente Enrico Rossi
lo sa cosa succede quando si fanno gli accordi con chi non lavora negli ospedali ma fa il sindacalista di professione?
Succede che si riconoscono contributi economici (a proposito, noi continuiamo a preferire che ci forniste i dispositivi di protezione idonei…) a chi i malati di covid-19 nemmeno li vede.
Perché vede l’accordo siglato ieri, oltre alle modalità, lascia perplessi anche sui contenuti.
Certo, gli amministrativi al front Office possono correre rischi, giusto riconoscere pure a loro un incentivo.
Ma vede, quando a questi dipendenti si riconosce lo stesso valore economico giornaliero, e le sottolineo giornaliero, di un sanitario che assiste un paziente intubato in una rianimazione, si fanno almeno due errori.
Il primo, onestamente, è quello di attribuire a queste sue categorie lo stesso rischio e le stesse competenze professionali. Gentile Presidente, un amministrativo che allo sportello dà un appuntamento non può essere considerato alla stregua di un medico o di un infermiere che operano in una rianimazione covid. Se dopo tutti questi anni in cui si è occupato di sanità non ha capito questa fondamentale differenza, c’è di che preoccuparsi.
Il secondo errore, è quello di attribuire il compenso su base giornaliera. E qui, le sarebbe forse servito il supporto di chi in ospedale, nelle rianimazioni, nei reparti, ci lavora.
E sì sig. Presidente, perché quelle persone, quei sindacalisti, infermieri e medici, (sindacalisti NON in distacco sindacale permanente effettivo) le avrebbero spiegato che i turni degli infermieri sono “strani”. Che gli infermieri che si sfiancano di lavoro, “scafandrati” per ore e ore, fanno un turno cosiddetto “in quinta”, ovvero lavorano 4 giorni su 5. Ma così facendo non è che lavorano meno, sa gli infermieri e i medici (ma anche gli OSS, se li ricorda gli OSS con i quali qualche anno fa lei voleva sostitute gli infermieri, sì) lavorano anche la notte. Ben 11 ore di turno di notte “scafandrati”.
E sa cosa succede con questi turni “strani” degli infermieri e degli OSS?
Succede che alla fine dei 5 giorni del turno, gli infermieri e gli oss, avranno un contributo economico di 135 euro (180 euro se avrete, ma ne dubitiamo, la bontà di riconoscere la notte a cavallo di due giorni, come appunto due giornate di lavoro) e agli amministrativi al front Office 225 euro.
E sa cosa comporta questa differenza di trattamento? Comporta che alla fine del periodo da 17 marzo al 30 aprile, gli infermieri turnisti h24 delle rianimazioni e dei reparti covid, avranno avuto un contributo economico molto minore di un amministrativo che avrà dato qualche appuntamento (anche pochi in questo periodo)
Gentile Presidente Enrico Rossi, lei ha escluso dal tavolo dell’accordo i sindacati degli infermieri e dei medici.
Nell’emergenza covid lei ha tenuto fuori i professionisti della salute da decisioni che li riguardavano in prima persona.
Il suo è stato un grave comportamento di cui i professionisti sanitari del Servizio Sanitario Regionale si ricorderanno a tempo debito.
Sa Gentile presidente, non saranno quei pochi euro che cambieranno la vita degli infermieri. E di quei soldi gli infermieri ne possono fare a meno continuando comunque a dare il massimo per i cittadini in questo tragico momento.
Gentile Presidente, quello di cui gli infermieri avrebbero avuto bisogno è il rispetto per la loro professionalità e per il sacrificio che stanno facendo. È il rispetto che da parte Sua è mancato!