Allarme degli infermieri: “I conti non tornano all’Asl Sud Est”
Cullurà (Nursind), “Produttività non pagate, turn over non coperti e straordinari alle stelle. Ma nel mentre si creano nuove posizioni organizzative con elevate indennità di funzione”
“Ancora una volta si opera decurtando parti di salario ai dipendenti, mentre sale il conto degli straordinari, a dimostrazione che l’organico non è sufficiente. Ma nel frattempo si istituiscono nuove posizioni organizzative con elevate indennità di funzione”. E’ quanto afferma Claudio Cullurà, responsabile area Asl Toscana Sud Est per il Nursind, sindacato autonomo delle professioni infermieristiche.
“I conti non tornano: nei giorni scorsi – prosegue Cullurà – l’Azienda sanitaria ha comunicato alle Organizzazioni sindacali di non poter pagare i saldi della produttività ai propri dipendenti. E non è la prima volta che ciò accade. Al momento non vi sono certezze circa il recupero di queste somme, che – vale la pena sottolinearlo – sono dovute, in quanto frutto della conclusione del processo di valutazione sia individuale che delle strutture a cui afferiscono i lavoratori”.
“Riteniamo questo atteggiamento non rispettoso nei confronti di chi si adopera quotidianamente per garantire servizi di qualità, nonostante la persistente incertezza sui numeri degli organici. Sul fronte di questi, l’impegno economico importante sostenuto da questa Azienda per sopperire alle fisiologiche carenze estive, con l’inserimento di personale interinale, fa emergere quanto il comparto sia ancora sotto organico”, prosegue Cullurà.
“Sono ancora troppi ancora i turn over da coprire, sia per quanto riguarda il personale infermieristico che gli operatori socio sanitari. Adesso – continua il responsabile Nursind per l’area Toscana Sud Est – con la graduatoria per l’assunzione di infermieri a tempo indeterminato di fatto esaurita e quella a tempo determinato che fa fatica a scorrere, l’unica strada rimasta da percorrere è rappresentata dagli interinali”.
“Se fosse stata fatta adeguata programmazione quando le graduatorie erano ancora aperte – ribadisce Cullurà – adesso avremmo avuto maggiori certezze. A conferma di ciò la spesa per pagare gli straordinari è in netto aumento: da un milione di euro circa del 2017 al 1.525.000 del 2018, cifra prevista anche per il 2019”.
“Come se non bastasse, a causa della contrazione dei fondi contrattuali, le fasce retributive sono ferme ai livelli di prima della fusione delle vecchie Asl. Eppure nel mentre si istituiscono ulteriori figure di posizioni organizzative, le cui indennità di funzione (pari a quasi 2 milioni di euro) incidono sensibilmente sugli stessi fondi”.
“Nelle settimane scorse abbiamo incontrato il Direttore Generale – conclude Cullurà – è a lui che ci rivolgiamo per cercare di porre rimedio: è necessario invertire la rotta quanto prima, per intervenire subito sulla tendenza che vede il comparto sempre più penalizzato”.