Ricordatevi degli infermieri anche dopo l’emergenza
Covid-19, Istituzioni e cittadini: ricordatevi degli infermieri anche dopo l’emergenza
di Alessio Prestigiacomo
Siamo allo stremo, mancano DPI adeguati, manca un numero di operatori sanitari adeguato, mancano ormai anche le forze psico-fisiche adeguate, per far fronte all’emergenza in atto.
Dopo i tanti appelli per nuovi approvvigionamenti di materiale di protezione, di nuove assunzioni di profili sanitari, al fine di trovare adeguati ricambi di personale senza necessariamente dover svolgere turnazioni da incubo senza riposo, abbiamo raggiunto il punto in cui gli operatori coinvolti hanno convertito gli ospedali nelle loro case.
In questi giorni ha fatto il giro del web una foto estremamente esplicativa della situazione in cui si trovano tutti gli operatori sanitari impiegati in prima linea ma, soprattutto e ancora una volta, gli infermieri.La foto in questione, ritrae un’infermiera dell’ospedale di Cremona, uno dei più colpiti dall’emergenza Coronavirus, che ormai sfinita, riesce a concedersi qualche minuto di riposo, con indosso ancora camice, cuffia e mascherina. Una foto che rappresenta una perfetta metafora dello stremo a cui è giunta un’intera categoria professionale, dello stremo a cui è giunto l’intero SSN, deturpato di risorse materiali e umane per anni e, dello stremo a cui è giunto un intero paese che rischia di non poter garantire la giusta assistenza a tutti coloro che stanno sovraffollando i PS in questi giorni.
L’appello alle istituzioni, è che non si può non ricordare l’estrema preparazione e professionalità di una categoria, quella infermieristica, che contribuisce ogni giorno ma in particolar modo in momenti di emergenza come questo, a salvare vite umane. Una categoria, che ancora oggi viene spesso demansionata, senza avere ancora riconosciuti livelli di considerazione, contrattuale e retributiva, adeguati alla formazione universitaria che gli è propria. Un altro appello, lo rivolgiamo alla cittadinanza, a cui chiediamo maggior rispetto e considerazione per la figura infermieristica.
Ai cittadini chiediamo che, quando, una volta finita l’emergenza, avranno bisogno di assistenza e si ritroveranno davanti ad un infermiere, che sia in ospedale, in ambulanza o in un più “normale ambulatorio”, si rendano conto che davanti a loro c’è un professionista laureato, con competenze avanzate a cui possono affidarsi per farsi assistere nel migliore dei modi e che non ci sia più la credenza, secondo la quale l’infermiere sia alle dipendenze di altre professioni sanitarie. Non è più così da oltre 20 anni.
Che questa foto sia l’emblema del sacrificio, del senso del dovere, della professionalità di una categoria che ha bisogno di una considerazione maggiore, sia da parte delle istituzioni, sia da parte dei cittadini. A questa infermiera e, di conseguenza a tutti gli infermieri che stanno mettendo a repentaglio la loro salute per salvare la nostra, nonché a tutta la categoria infermieristica, non possiamo che rivolgere una sola parola: “GRAZIE”.