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L’Addio di NurSind a Luca Benci

L’Addio di NurSind a Luca Benci. Perdiamo un grande punto di riferimento ed un amico

La Redazione

di La Redazione
Pubblicato il: 01/03/2020

Da Lettere al Direttore Quotidiano Sanità

di Andrea Bottega

 

Gentile Direttore,
la notizia della scomparsa di Luca Benci ha molto colpito la famiglia di Nursind. Tra il sindacato infermieristico Nursind e Luca c’è stato fin dalla nascita una collaborazione stretta che ha aiutato tutta l’organizzazione a crescere, resistere nelle difficoltà e diventare il più grande sindacato infermieristico italiano. E’ stato consulente, formatore e assidua presenza ai nostri Congressi Nazionali.

Difficile trovare una segreteria provinciale Nursind che non abbia tenuto un suo convegno. Il coraggio di molte battaglie e di prese di posizione sono state frutto del suo supporto, di sue intuizioni, della convinzione ragionata che quella battaglia era giusta, che la difesa di quegli interessi andava a beneficio di tutti. Non lo ringrazieremo mai abbastanza. Quello che siamo diventati è molto merito suo.

Non possiamo non ricordare che in prima persona si è speso per tentare di riconciliare una frattura interna al sindacato nel 2007 quando Nursind ha cambiato il segretario nazionale. Non possiamo non ricordare che ci teneva a darci visibilità quando ancora eravamo un piccolo sindacato non rappresentativo, quando nessuno ci invitava per conoscere il nostro pensiero.

 

Ecco che in diverse sue iniziative, ricordate anche dal prof. Daniele Rodriguez, eravamo presenti al tavolo dei relatori: “il medico e l’infermiere a giudizio”, la presentazione a Roma del suo libro sulla riforma Brunetta, il convegno a Firenze su Stefano Cucchi e Francesco Mastrogiovanni.

Ha collaborato fin dall’inizio con la nostra rivista infermieristicamente prima cartacea poi on line, supportando Chiara D’Angelo e Maria Luisa Asta. I suoi articoli sempre illuminanti, dispensavano a tutti il suo sapere perchè lui li voleva “copy free”.

Abbiamo con lui condiviso la soddisfazione della nomina al Consiglio Superiore di Sanità, strameritata perché l’abbiamo sempre ritenuto il massimo esperto italiano di diritto delle professioni sanitarie. Come molti hanno detto, in questo campo lascia un vuoto difficilmente colmabile.

C’è poi un collante che univa Nursind e Benci: un reciproco affetto che è più di un’amicizia non solo perché l’abbiamo sempre considerato uno di noi ma anche perché con lui si erano costruite delle relazioni che andavano oltre la conoscenza di una situazione per arrivare a una partecipazione della nostra storia di vita, anche a distanza di molti chilometri si faceva sentire la sua presenza.

Vi sono poi storie e momenti condivisi che sono patrimonio intimo di ognuno di noi. Ivan Cavicchi ha ben descritto alcuni episodi che dicono molto della simpatia che provocava.

A fine novembre mi mandò una foto di una pagina dell’ultimo libro di Carofiglio, dicendomi che lui si ritrovava in quelle parole: “Un giurista deve – sottolineo deve – dedicare una cospicua parte del proprio tempo a cose che con il diritto, all’apparenza, non c’entrano nulla: leggere buoni romanzi, vedere buon cinema, anche buona televisione. Insomma nutrirsi di buone storie”.

Con lui dall’estate scorsa lavoravamo per una modifica della legge 42/99, modifica necessaria per realizzare quello che il comma 566 non ha permesso di conseguire: lo sviluppo delle competenze avanzate. E proprio su tale tema si è concentrato il suo ultimo articolo scritto assieme a Rodriguez. Era particolarmente attento alla discrepanza tra dibattito teorico e reale pratica delle professioni sanitarie ed in particolare di quella infermieristica. Noi continueremo il cammino in questa direzione grazie anche ai suoi insegnamenti.

Oggi Nursind – ma non solo – perde un punto di riferimento e un amico ma per noi Luca Benci era di più. Gli abbiamo voluto bene e sempre saremo riconoscenti del bene che lui ha voluto a noi.