DIRETT@ RSU N.1 -2020
Cari Colleghi
Dal 1 Febbraio 2020 entra in vigore la Delibera sul nuovo orario di lavoro.
La storia della trattativa su questo argomento è lunga e ci ha visti impegnati come sindacato, avendo partecipato ad ogni fase del confronto, in una forte azione di contrasto per un articolazione che a parere nostro presenta non pochi punti di criticità.
Al termine delle fasi di confronto, il verbale è stato firmato da CGIL, CISL e UIL, mentre la RSU, che vale , ricordiamolo, il 51%, ancora non si era espressa, cosa che ha fatto invece il giorno 21 Gennaio u.s.
La Componente Nursind ha votato contro, ma il testo è passato comunque, pertanto a seguito dell’applicazione del CCNL 2016/18, l’Azienda, che già aveva validato con delibera N. 24 del 14/01/20 il Regolamento dell’orario di lavoro, lo renderà applicativo dal 1 Febbraio p.v..
La delibera è visionabile, oltre che sul sito aziendale, all’interno dell’albo pretorio, anche sul nostro sito (www.nursindarezzo.it)
Pertanto a partire dal 1 febbraio 2020 per il personale turnista l’orario di lavoro sarà quello contenuto nella delibera citata, differenziato tra le varie zone dell’azienda, almeno in questo, viene mantenuta la storicità della rotazione, (M/P/N, oppure P/M/N), in relazione a quanto comunicato dai responsabili di zona.
Tenuto conto che ci giungono da più parti segnalazioni circa una mancata diffusione dell’informazione, proveremo comunque a chiedere una ulteriore proroga
Per il personale che lavora sulle 12 ore ancora non è chiara quale sia l’articolazione oraria, pertanto i colleghi continueranno il solito orario, in attesa che il giorno 6 Febbraio si riuniscano i responsabili dell’area delle risorse umane con i vertici dei dipartimenti infermieristico e tecnico
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C’è poco da dire, se non che ancora una volta non si tiene in alcuna considerazione la realtà di chi lavora direttamente su campo e dell’impatto che questo avrà sull’organizzazione.
Abbiamo sviluppato proposte. Abbiamo cercato in ogni maniera il dialogo, sperando in una apertura aziendale. Le nostre proposte sono state del tutto inascoltate.
Allungare la notte ad un turnista, ad esempio, è a nostro avviso, inconcepibile.
Ma tutto l’impianto del regolamento è frutto di una mancata conoscenza delle realtà operative e della organizzazione dei setting. Organizzazione che verrà stravolta in molti casi.
Di seguito alleghiamo la nota che già avevamo inviato a tutti i componenti della RSU in data 29 Novembre 2019 per invitarli ad una riflessione su ciò che stavano votando. riflessione che purtroppo non c’è stata e per la quale ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Per ulteriori chiarimenti, fare riferimenti ai referenti Nursind di Zona.
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Da: “Claudio Cullura’”
A: “Roberto Barlucchi” <roberto.barlucchi@uslsudest.toscana.it>, “””””””””””””””””””””””””””””RSU USL Sudest””””””””””””””””””””””””””””” <rsu@uslsudest.toscana.it>
Inviato: Venerdì, 29 novembre 2019 0:01:57
Oggetto: rilievi Nursind in RSU
Al Portavoce della RSU
Ai componenti della RSU
E’ necessario premettere che le presenti note si rendono necessarie al fine di esplicitare meglio il pensiero della componente Nursind in RSU, anche a seguito delle oramai note vicende che hanno impedito alla RSU di riunirsi regolarmente in data 20/11/2019 a causa della mancanza del numero legale e della indisponibilità di alcuni componenti presenti a procedere comunque ad un dibattito.
Se è pur vero che le questioni interne alla RSU non hanno valenza nei confronti dell’azienda, e le sintesi vengono espresse tramite la figura del portavoce, e altrettanto vero che non essendo stato possibile esprimere il parere di questa componente in un verbale ufficiale, l’assenza di una qualsiasi presa di posizione si presta (come abbiamo purtroppo visto) ad interpretazioni, fuorvianti e di parte.
Detto questo, discutendo sul metodo, è chiaro che l’azienda ha condotto il confronto sempre in chiusura rispetto alle parti pregnanti, ed in particolare, matrici orarie e fruizione delle ferie.
Le poche concessioni sono servite quasi esclusivamente per cercare di fare digerire al sindacato i passaggi che stavano più a cuore a loro.
Come componente della Delegazione Trattante, facendo seguito di nostra precisa richiesta, (stranamente accolta) di portare a 20′ anziché i 30′ proposti dall’azienda il calcolo della eccedenza oraria, avremmo magari dovuto essere contenti, peccato che poi le questioni più importanti, sono rimaste sempre ben salde in mano aziendale.
Da quel momento in poi l’azienda ha accelerato l’approvazione di un regolamento che porta con se stravolgimenti orari ed organizzativi senza averne prima calcolato l’impatto, come di fatto hanno dovuto ammettere dietro a precisa domanda.
Nel merito:
Punto 5.2 – Articolazione dell’orario di lavoro
Nell’ultima stesura mancano totalmente i riferimenti alle articolazioni orarie, compreso la scellerata matrice che prolunga la durata delle notti a 11,30 ore, pertanto, cosa è stato firmato alla chiusura del confronto? E’ dunque stata data completamente mano libera all’azienda di comportarsi come meglio crede? Nessun allegato. Eppure li sta il nocciolo della questione. Saranno proprio quelle matrici che impatteranno sulla vita dei lavoratori e dell’organizzazione.
Dalla lettura del “brogliaccio” presentato dall’azienda, la prima sensazione è che ci si trovi di fronte ad un aumento delle ore contrattuali, non essendo ben chiaro lo scorporo tra orario effettivo e tempi di vestizione/svestizione/consegne
Alcuni passi dello stesso articolo forse avrebbero meritato ulteriore approfondimento, quantomeno nell’interpretazione, ad esempio quando si dice che “Nei servizi non continuativi sono previste articolazioni orarie impostate sia in modalità rigida, come per i continuativi, che aperta. Atteso che i 30 minuti per la pausa sono sempre decurtati, (…).
Che vuol dire? Un addetto ad un qualsiasi ufficio è tenuto ad interrompere qualsiasi attività in essere, poichè nel momento che dovesse andare aventi per ragioni di servizio, comunque gli verranno decurtati 30′?
Singolare. Lavoro per questa azienda, seguo il pubblico, ma se eccedo in zelo l’azienda mi toglie parte del lavoro che faccio…mah…
Punto 5.3 – Indennità di turno
E’ stato detto da più parti che questo testo è migliorativo rispetto al testo prodotto dal ccnl.
E’ vero che rispetto alla rigidità del conteggio dei numeri secchi del rapporto numeri dei turni M/P/N adesso si parla di percentuali, ma siamo proprio sicuri che una formula generica che parla di 20% o 30% sia altrettanto chiara? Percentuali rispetto a che? Nel testo non lo si ritrova, anzi, si presta ad ulteriori possibili arbitrarie interpretazioni.
Art.8 – pronta disponibilità
Articolato preso in copia ed incolla dal CCNL –
E’ mancato il coraggio di fare scrivere che in caso di violazione del “di norma le reperibilità sono 6”, il fuori norma lo paga l’azienda intervenendo sotto forma di progetto, anche prendendo a riferimento il precedente accordo già firmato in materia
Manca totalmente una regola su come le pronte disponibilità vadano calate in funzione del turno, lasciando di fatto aperta la porta per storture interpretative da parte di qualche solerte responsabile.
Infine, sempre a riguardo delle pronte disponibilità bisognerebbe ricordare all’azienda che agli incarichi di organizzazione non è consentita la PD (Art 28 comma 12 – ccnl). L’azienda aveva preso l’impegno di porre il quesito all’aran, ma non essendo giunta risposta per noi l’interpretazione è quella letterale del ccnl nonostante l’impegno preso dall’azienda per un quesito all’aran in materia
Art. 9 – Eccedenze orarie
– “Le eccedenze orarie giornaliere superiori a 20 minuti autorizzate e motivate dal responsabile per garantire la continuità assistenziale/di servizio, sono contabilizzate nel contatore “ore progressive anno corrente” e possono essere oggetto di recupero orario secondo le modalità concordate con il responsabile entro l’anno successivo a quello di maturazione!.
E quindi? Dopo vanno in cavalleria? Considerando l’attuale situazione, non è difficile prevedere centinaia di ore falcidiate.
– “Il credito orario maturato dai titolari di posizione organizzativa, non dà luogo a riposo compensativo a giornata intera.”
E quale sarebbe la fonte di questa cosa?
Art.10 – Lavoro straordinario:
Le prestazioni di lavoro straordinario possono dare luogo a corrispondente riposo compensativo a giornata intera, su autorizzazione del responsabile valutata la programmazione delle attività e le esigenze di servizio con riferimento ai tempi, alla durata ed al numero dei lavoratori contemporaneamente ammessi alla fruizione, entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di maturazione.
Come nota all’art. 9
Ferie
Il nodo della durata quindi non viene sciolto, nonostante tutte e dichiarazioni a verbale.
Quale è l’interpretazione giusta?
L’interpretazione letterale del CCNL (2 settimane escluso i riposi) oppure la solita interpretazione restrittiva dell’azienda?
Ma a noi, come sindacalisti, può forse importare sul come si organizza l’azienda per sopperire ad una questione del genere? Chiedono flessibilità ai lavoratori. Imparino loro ad essere flessibili, apportando i necessari correttivi. Per noi l’interpretazione corretta rimane due settimane esclusi i festivi.
A riguardo della tempistica, nonostante la riluttanza dimostrata sull’argomento dall’azienda, per noi assume fondamentale importanza il fatto che “la richieste delle ferie è effettuata con le modalità previste tramite l’angolo del dipendente; il responsabile entro tre giorni è tenuto a fornire una risposta anche in caso di non accoglimento”
Art 12 RILEVAZIONE ORARIA
Singolare e beffarda l’affermazione che in caso di smarrimento l’azienda richiede il pagamento della copia. Verrebbe quasi da dire, prendetecelo dalle mensilità della produttività che vi siete incamerati
Ci riserviamo di integrare ulteriormente il documento
- Nursind componente in RSU
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Claudio Cullurà