Infermieri. Finito il turno di lavoro, sono obbligato a rispondere alle telefonate del datore di lavoro?
Quando torniamo a casa, mettiamo fine al turno lavorativo e chiudiamo fuori dalla porta l’intera giornata, con le sue ansie, la stanchezza e tutto quello che è andato storto.
Le ore che ci separano dal prossimo turno, sono quelle di riposo, 11 da normativa europea, e sono un sacrosanto diritto al recupero psico- fisico del lavoratore, un diritto inviolabile e irrinunciabile.
Se ad interrompere il meritato riposo irrompe una telefonata da parte del datore di lavoro, siamo obbligati a rispondere al telefono, ed ancora siamo tenuti a tenere il telefono acceso?
A meno che il lavoratore non sia Reperibile, non c’è nessun obbligo né a rispondere al telefono, né a tenerlo acceso.
L’obbligo sussiste per l’appunto solo in caso di reperibilità che può essere:
- attiva
- passiva
Reperibilità attiva. Obbliga il dipendente a rispondere immediatamente alla chiamata e a recarsi subito in azienda.
Reperibilità passiva. E’ una prestazione strumentale ed accessoria rispetto alla prestazione lavorativa in senso stretto e consiste nell’obbligo del lavoratore di rendersi rintracciabile, fuori dall’orario di lavoro, in vista di un’eventuale necessità di svolgere l’attività lavorativa. La reperibilità passiva svolta nel giorno destinato al riposo settimanale limita soltanto la possibilità di riposarsi, ma non la esclude completamente.
Esclusa questa eventualità non vi è nessun obbligo di rispondere al telefono o tenerlo acceso, per il lavoratore che, non potrà per questo subire nessuna sanzione.
Vale la pena inoltre di ricordare come non esista una norma o un articolo del contratto che obblighi il dipendente a rendere noto all’azienda il suo recapito telefonico e di conseguenza, il personale sottoposto ad obbligo di reperibilità può e deve pretendere dall’azienda di essere dotato di un cellulare dedicato.
Da La legge per tutti