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Legge 104. Quanti giorni di spettano a chi svolge lavoro part time verticale o orizzontale?

Chi ha la “104” può godere di tre giorni di permesso retribuito al mese.

Li dovrebbe usare per assistere il parente portatore di handicap e stare con lui, ma di recente la Cassazione è stata più permissiva ricordando che l’assistenza continuativa è ormai abrogata.

Significa che, se c’è da fare una commissione che non si è potuta svolgere durante la settimana – visti gli impegni tra lavoro e familiare invalido – vi si può provvedere nel giorno di permesso 104. Sempre però che non si esageri e si faccia una gita o si pensi a trastullarsi per tutta la giornata.

Ma le novità sulla 104 non sono finite qui: una recente sentenza della Cassazione (Cass. sent. n. 22925/17 del 29.09.2017) ha chiarito un’altra problematica che spesso si pone: col part time quanti giorni di permessi 104 spettano? Tutto dipende dal tipo di part-time e da quanti giorni di lavoro a settimana si svolgono. Perciò cerchiamo di capire meglio come stanno le cose. Con una premessa: la sentenza che stiamo commentando è particolarmente importante perché crea un orientamento nuovo in materia.

Differenza tra part-time verticale e part-time orizzontale

Prima di chiarire quanti giorni di permesso 104 spettano a chi ha un contratto di lavoro part-time, dobbiamo chiarire la differenza tra part-time verticale e part-time orizzontale:

  • part-time orizzontale: il dipendente non lavora tutta la giornata, ma solo alcune ore; fa quindi “mezza giornata”;
  • part-time verticale: il dipendente lavora tutta la giornata, come un lavoratore a tempo pieno, ma non lavora tutti i giorni della settimana ma solo alcuni.

Quanti giorni di permesso 104 col part-time orizzontale?

Col part-time orizzontale, i giorni di permesso 104 sono 3 al mese, ma per ciascuna giornata spettano meno ore di permesso poiché inferiori sono le ore lavorate. Funziona un po’ come per le ferie: se un dipendente ha un part-time orizzontale da due ore al giorno ha sempre 30 giorni di ferie, ma ovviamente avrà 30 giorni di ferie da due ore ciascuno e non da otto ore.

Lo stesso ragionamento è per i permessi legge 104. Insomma, il numero di giorni di permesso è sempre 3, ma le ore di permesso a giorno sono inferiori (né potrebbe essere diversamente, visto che il lavoratore lavora metà giornata).

Quanti giorni di permesso 104 col part-time verticale?

In caso di part-time verticale con attività lavorativa (ad orario pieno o ridotto) limitata ad alcuni giorni del mese, sia in caso di riduzione dell’attività lavorativa coincidente con un periodo di integrazione salariale, il numero dei giorni di permesso spettanti deve essere ridimensionato proporzionalmente (il risultato numerico viene arrotondato all’unità inferiore o a quella superiore, a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore).

Tuttavia, al dipendente spettano tre giorni di permesso 104 se lavora almeno 4 giorni su 6 a settimana. È questo l’importante chiarimento fornito ora dalla Suprema Corte.

Il tutto trova fondamento in una direttiva comunitaria, quella sull’accordo quadro per il tempo parziale, che – a detta dei giudici della Cassazione – va interpretata nel senso di ripartire a metà, tra azienda e dipendente, gli oneri connessi all’adozione del part-time.

La normativa europea vieta discriminazioni a carico dei lavoratori a tempo parziale ma non impedisce di per sé di riproporzionare i permessi mensili “104” con il passaggio al part-time verticale. Dunque, quando il rapporto col datore si trasforma in part-time verticale, il lavoratore ha diritto a conservare tutti i permessi della legge 104/92 che aveva prima soltanto quando il nuovo orario settimanale prevede una prestazione per un numero di giornate superiore al 50% di quello ordinario.

Il lavoratore si vedrà dunque ridurre il numero dei permessi fruibili quando il suo part-time prevede un orario settimanale per un numero di giornate inferiori al 50% dell’ordinario, nonché nel caso in cui il servizio è limitato ad alcuni periodi dell’anno. Se invece il part-time verticale supera il 50%, i permessi 104 restano sempre 3.

In definitiva, il lavoratore che assiste un familiare affetto da handicap hadiritto ai tre giorni di permesso mensili ex aricolo 33, comma 3, legge 104/92 anche dopo la trasformazione del rapporto di lavoro da full time in part time.

Secondo la Corte di cassazione la riduzione dell’orario di lavoro intervenuta nel contesto di un rapporto avviato a tempo pieno non può incidere rispetto alla fruizione dei permessi ex legge 104 per assistere un familiare portatore di disabilità, in quanto deve poter prevalere l’interesse ad assicurare la continuità nell’assistenza del disabile in ambito familiare.

 

Ph Credit: WEB

Fonte: laleggepertutti